A Conclusione

E’ giusto scalfire lo strato generale dei progetti e addentrarsi un po’ più a fondo,sotto la crosta, per capire realmente quanto lavoro c’ è dietro il vissuto “quotidiano” delle persone che permettono ai ragazzi più fragili, di avere una vita più dignitosa possibile assicurandogli al meglio la “normalità” giornaliera. Nell’ articolo precedente son state nominate le strutture che hanno collaborato col dipartimento di Cultura e Benessere Sociale del Comune di Gaeta al progetto A.S.I.A (assistenza,solidarietà, integrazione,autonomia), che sono le seguenti:

Scuola dell’ Infanzia e Primaria “Sebastiano Conca” ,Scuola Virgilio,Fondazione Don Cosimino Fronzuto Onlus e Centro Diurno Socio-Educativo per disabili gravi CSE.

La scuola Sebastiano Conca (che deve il nome al famoso pittore Gaetano soprannominato “Il Cavaliere”) è l’ Istituto in cui 2 dei volontari di Servizio Civile Universale sono stati assegnati.

Nel ramo della Scuola dell’ infanzia son stati seguiti 2 ragazzi in una classe numerosa e composta da differenti fasce d’ età . Fin da subito è saltato all’ occhio la capacità di alcune insegnanti nel cooperare e organizzare la vita scolastica mediante il metodo Montessori, che ha permesso a tutti gli alunni di esprimere il proprio potenziale. “Aiutami a fare da solo” è la base di questa educazione che permette una crescita tramite la codifica del “gioco” non imponendo dei limiti frustranti per il bambino. Metodo che abbraccia perfettamente anche i ragazzi più fragili. Il tutto nell ’ atmosfera briosa e fantasiosa del percorso pedagogico Gianni Rodari dove i bambini si sono appassionati a parti del programma come “Alice Cascherina”, “l’Omino della pioggia” e molti altri presenti nella raccolta “Favole al Telefono” e “Favole a Rovescio”. Le maestre hanno creato un ambiente sereno e di fiducia nonostante la situazione pandemica in atto ,dove i bambini hanno iniziato ad assorbire le basi della “responsabilità” anche verso l’ambiente, con giornate apposite e documentari sulle api , sul riciclo e sulla flora diventando “giardinieri” e annaffiando ogni giorno il bulbo piantato.

l’importanza riuscire ad acquisire la manualità tramite traguardi precedentemente scelti, genera felicità ed autostima nel bambino

L’attività di assistenza scolastica è stata svolta anche presso la Scuola Primaria “Virgilio” attraverso il contributo di 3 volontari di servizio civile.

Ogni volontario è stato assegnato ad uno o più bambini i quali, nel corso del personale percorso scolastico, erano già affiancati da validi insegnanti di sostegno e assistenti specialistici. Inizialmente è stato fondamentale poter osservare le modalità con le quali tali professionisti si approcciavano ai bambini. Nel processo di insegnamento sono state valorizzate le caratteristiche individuali di ognuno di loro e nonostante il bambino avesse un P.E.I.(Piano Educativo Individualizzato) da seguire, si è cercato di coinvolgerlo in ogni attività proposta all’intera classe. Tutto ciò è stato indispensabile per favorire le capacità relazionali e comunicative del bambino(nonostante le difficoltà e le restrizioni dovute al Covid-19) e per instaurare un clima basato sulla collaborazione e l’accettazione dell’altro. La didattica è stata supportata attraverso l’utilizzo di strumenti, come ad esempio dei diari giornalieri utili per scandire le attività della giornata da portare a termine; strumenti compensativi per facilitare le operazioni matematiche; supporti informatici (tablet e Pc) per permettere al bambino di apprendere anche attraverso il gioco. Ogni giorno è stato portato avanti un lavoro di incremento dell’autonomia della persona, soffermandosi soprattutto sulle risorse che il bambino poteva mettere in gioco. É stato interessante osservare come il bambino ricavava soddisfazione nell’essere riuscito a raggiungere un nuovo piccolo traguardo nel percorso di crescita personale.

Alle prese con un progetto scolastico e un altro traguardo superato

Le 2 volontarie rimaste stabili nella Fondazione Don Cosimino Fronzuto ONLUS, diventano parte integrante delle attività e della vita dei ragazzi che insieme a loro, ne traggono giovamento e raccontano il loro percorso in modo esaustivo ed efficace :

” La Fondazione Don Cosimino Fronzuto Onlus, è stata, per noi, un universo parallelo, che ci ha permesso di capire quanto, attraverso il contatto quotidiano, possano essere potenziate le abilità della disabilità :occorre, perché accada, una rete giusta a supporto delle persone”

anche dalle più piccole esperienze nascono grandi capacità

Al Centro diurno socio-educativo Astrolabio per disabili gravi il Volontario Telmi Daniele ci racconta la sua intima esperienza a contatto con la struttura e le persone che la vivono :

La mia esperienza alla Cooperativa Astrolabio qui a Gaeta è stata molto bella. In quest’ anno sono stato a contatto con la disabilità e per me è stata una bella esperienza. Ho aiutato molto i ragazzi e ho fatto tanta amicizia. Anche gli educatori e la responsabile sono strati molto gentili con me e per questo li ringrazio. Aver fatto questo lavoro mi ha fatto crescere molto anche professionalmente. Ringrazio a Serena e tutto il Comune di Gaeta per avermi fatto fare questa bella esperienza.

Daniele Telmi
Uno scatto che racchiude i pilastri portanti del Centro Diurno

Progetto A.S.I.A. punto Rete (Assistenza, Solidarietà, Integrazione, Autonomia)

RICAPITOLANDO

Nel corso dell’anno 2020-2021 i ragazzi del servizio civile appartenenti al progetto A.S.I.A. Punto Rete( Assistenza, Solidarietà, Integrazione, Autonomia) del Comune di Gaeta, hanno portato avanti con dedizione ed impegno le attività previste nel piano.

Nonostante la situazione pandemica in atto dovuta al Covid-19 e le conseguenti misure restrittive, i volontari hanno fornito il loro supporto nei seguenti contesti:

-Assistenza Scolastica presso i plessi “Scuola Virgilio” e “Scuola Sebastiano Conca”;

-Assistenza presso il “Centro Diurno Astrolabio”;

– Assistenza presso la “Fondazione Don Cosimino Fronzuto Onlus”;

-Assistenza presso gli Uffici dei Servizi Sociali del Comune di Gaeta;

Come in ogni “relazione” (nel contesto trattato è denominata d’aiuto) si ha un reciproco scambio di informazioni e emozioni. I volontari hanno avuto modo di accompagnare i ragazzi nel loro percorso imparando la differenza fra “sostenere” e “sostituire” ed “empatizzare” senza mai però perder di vista il proprio ruolo che avvolte richiede fermezza e pazienza. Si è instaurato un rapporto di fiducia e rispetto verso i bisogni della persona, che è immersa in un contesto sociale, base fondante dell’evoluzione degli individui, dove si deve innescare un meccanismo di ricerca, per la soluzione di problemi (quotidiani e non) in modo che il ragazzo superi le sue difficoltà. Esse vengono selezionate in base al grado sfida,non generando frustrazione ma innalzando il livello di stima verso se stessi e di autonomia.

In molti casi la didattica affrontata nella parte teorica del progetto si è dimostrata essenziale allo svolgimento di queste attività :

– C.A.A. comunicazione aumentativa alternativa;

Schemi fissi come il diario giornaliero;

– Il gioco come sviluppo di strategie, problem solving, psicomotricità ;

-Strumenti supportivi per il riconoscimento e condivisione di emozioni ;

-Laboratori creativi-espressivi (come musico terapia) ;

Grazie a questa esperienza ogni volontario ha incrementato le proprie capacità relazionali e comunicative ed ha messo in campo le proprie risorse personali, dando un impronta unica al contributo. Grazie alla soggettività di ogni ragazzo seguito, il volontario ha avuto l’ opportunità e l’onore di comprendere ed entrare a far parte di spezzoni di quotidianità, bella o difficile che sia, mettendo da parte giudizi e preconcetti spesso difficili da scardinare. Il tutto è avvenuto in un clima sereno e collaborativo dove i primi a beneficiarne sono stati i ragazzi.

Un ulteriore aiuto verso il prossimo è stato fornito per la distribuzione di un sussidio solidale “buoni Covid” “Buoni spesa” per andare in contro alle esigenze dei cittadini che stringono i denti in questo periodo di crisi. Anche in questa occasione il confronto con l’altro ha permesso al volontario di empatizzare maggiormente con le difficoltà che ogni persona affronta nel cammino della vita.

I Ragazzi del Servizio Civile del Comune di Gaeta (anno 2020-2021) vogliono dire GRAZIE

a tutte quelle persone che gli hanno permesso di esser comparse in quella che è la LORO STORIA.

Tutto questo, inoltre , non sarebbe stato possibile senza il Comune di Gaeta , dipartimento di Benessere e Cultura Sociale dove in particolar modo Serena Taglialatela ha ricoperto il ruolo di guida per il progetto A.S.I.A. punto Rete.

Di seguito alcune foto scattate durante i Progetti :

ASILO DEL SEBASTIANO CONCA :

riconoscere le lettere dell’alfabeto col tatto (metodo montessori)
usare l’esperienza come apprendimento

SCUOLA PRIMARIA VIRGILIO :

ragazzi a lavoro
il ricettario sulla Tiella Gaetana

FONDAZIONE DON COSIMINO FRONZUTO ONLUS:

Un tuffo a mare
Musicoterapia

CENTRO DIURNO SOCIO-EDUCATIVO COOPERATIVA ASTROLABIO :

Alcuni lavori realizzati dai ragazzi del centro

STORIA DEL SERVIZIO CIVILE IN PILLOLE

Il Servizio Civile divampa dal desiderio di alcuni individui, di numero sempre crescente, verso l’obiezione di coscienza. Le proteste non violente e l’esser disposti a morire o ad affrontare il carcere portano a:

La prima conquista che risale al 1972 Grazie alla legge n. 147 articolo 1 comma 253 vista l’istituzione , in via sperimentale, dei corpi Civili di pace . Essi saranno impiegati in azioni di pace non governative in aree in conflitto o a rischio, impersonando ulteriormente i principi ispiratori del Servizio Civile Nazionale.

Nell’ 89 La Corte Costituzionale parifica La durata dei due servizi :

Il numero d obbiettori di coscienza cresce esponenzialmente arrivando a 108.000; nello stesso tempo dalle decine di associazioni dei primi anni 80 si passa a: oltre 3500 comuni abilitati, circa10 università, 200 unità Sanitarie Locali , oltre 2000 associazioni locali di terzo settore.

Nel 1998 , il Parlamento Vara la legge n.230 “nuove norme in materia di obiezione di coscienza” Viene riconosciuto il diritto cittadino. La norma, che abroga la legge n. 772, all’articolo 1 stabilisce che il cittadino per perseguire la propria coscienza, può adempiere agli obblighi di Leva prestando un servizio civile diverso per natura e autonomo dal servizio militare ma ,come questo, rispondente al dovere costituzionale di difesa della patria.

L’amministrazione di questo servizio viene sottratta al Ministero della Difesa ed affidato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dove viene costituito un apposito ufficio. A riconoscimento dell’importanza dei vari protagonisti del S.c. , viene creata la Consulta nazionale del servizio civile. La legge istituisce, inoltre, il fondo nazionale per il servizio civile nel quale confluiscono i fondi e in cui possono essere versate donazioni pubbliche e private finalizzate alle attività che si vuole sostenere.

Nel 2001 il Parlamento italiano approva la legge numero 64, istituisce il Servizio Civile Nazionale : Aperto anche alle donne, è stato concepito come opportunità unica messa a disposizione dei giovani dai 18 ai 26 anni che intendono effettuare un percorso di formazione che racchiude in sé più frangenti .

Questo avviene tramite un esperienza di solidarietà sociale, di Cooperazione nazionale ed internazionale, di salvaguardia e tutela del patrimonio nazionale. Questa nuova legge si divide in due fasi :

Nella Prima convivono due servizi civili uno obbligatorio per gli obiettori di coscienza ed uno per volontari . In questa fase c’è un inaspettato è incontenibile aumento di adesioni arrivando nel 2004 a circa 37.800.

Nella seconda fase partita dal 2004 viene promulgata la legge numero 226 che anticipa all’inizio del nuovo anno (2005) la sospensione della leva obbligatoria. In questa fase quindi è presente la gestione dei soli volontari di Servizio Civile Nazionale.

Il Servizio Civile con la sua cittadinanza attiva e la promozione sociale è uno dei vissuti storici più significativi per il nostro paese. La sua singolarità coniuga i principi costituzionali di crescita personale, solidarietà e difesa della patria.

Nel 2006 il Servizio Civile giunge a un ulteriore traguardo:

Soppresse tutte le sedi periferiche del UNSC arrivando all’attuale costituzione del Servizio Civile Nazionale in ogni capoluogo di regione e provincia autonoma. Nasce la rappresentanza dei volontari di S.C.N. sostituendo gli obiettori di coscienza presenti nella consulta . Quest’anno si conclude con “giornata nazionale del servizio civile” per celebrale la promulgazione della legge n. 772 la nascita del servizio civile

Via via si attueranno altre modifiche per delineare l S.C.U. che attualmente conosciamo:

Nel 2013,per esempio grazie alla legge n 147 articolo 1 comma 253 vista l’istituzione , in via sperimentale, dei corpi Civili di pace .

Esse saranno impiegate in azioni di pace non governative in aree in conflitto o a rischio, impersonando ulteriormente i principi ispiratori del Servizio Civile Nazionale.

Nel 2015 si ha l’apertura delle ammissioni anche ai ragazzi stranieri finalmente in linea con la normativa europea.

Infine nel 2017 viene emanato il decreto legislativo numero 40 : Istituzione e disciplina del servizio civile universale, trattata nel 2016, entrerà in vigore il 18 aprile del 2017 e rappresenta la tappa fondamentale di un importante percorso di riforma grazie alla legge numero 772 approvata dal governo “norme in materia di obiezione di coscienza ” , il diritto all’obiezione per motivi morali, religiosi e filosofici istituiva il servizio civile sostitutivo al servizio militare.

Sapevi che: Si attribuisce a Massimiliano di Tebessa, intorno ai primi secoli dopo cristo, la prima obiezione di coscienza per motivi di fede. Fu ucciso per aver rifiutato l’arruolamento al servizio militare e per questo sacrificio è stato riconosciuto come patrono degli

La figura del volontario

L’articolo 17 del D.Lgs 117/2017 delinea, chiaramente, la figura del volontario definendolo come una persona che, per sua libera scelta,

“svolge attività in favore della comunità e del bene comune […] mettendo a disposizione il proprio tempo e le proprie capacità per promuovere risposte ai bisogni delle persone”.

La definizione proposta sottolinea che, in modo spontaneo, il volontario dona sé all’altro, regala il proprio tempo e il proprio know how, la propria competenza, diventando quindi una risorsa per il prossimo.

Emerge, da queste parole, una visione parziale perché, in realtà, il volontariato, se ben fatto, è come un boomerang: il volontario offre e, offrendosi, riceve.

La restituzione, soprattutto se l’approccio al ruolo del volontario avviene da giovani, funziona come un trigger, innesca, cioè, numerose domande sia a livello d’identità che a livello di futura professione. Domande che, attraverso queste esperienze, possono tradursi in risposte concrete.

In questo quadro generale, il Servizio Civile può fungere da guida: cimentarsi in questo percorso, infatti, può stimolare le domande giuste e, se lo si vuole, può permettere di trovare anche le risposte.

Che cos’è il Servizio Civile?

Almeno una volta nella vita, vi è sicuramente capitato di imbattervi nel famoso slogan “Servizio Civile: un’esperienza che ti cambia la vita” e di domandarvi cosa sia realmente. Da attuali volontari, impegnati nel progetto A.S.I.A. Punto Rete, presso il Comune di Gaeta, ci teniamo a dirvi che il Servizio Civile ti cambia davvero la vita, spronandoti attraverso lo svolgimento di attività che permettono di accrescere il benessere sociale.

È l’opportunità che tutti i giovani tra i 18 e i 28 anni hanno di dedicarsi, in modo del tutto volontario, al Servizio di difesa, non armata e non violenta, della Patria.

Oggi si parla prettamente di Servizio Civile Universale, ma prima di approdare a questa definizione, è necessario fare un breve excursus storico in modo tale da delineare le diverse fasi evolutive che ha vissuto.

In Italia, il Servizio Civile nasce nel 1972, ponendosi come alternativa alla leva obbligatoria. Proprio in questo anno viene istituito il diritto all’obiezione di Coscienza, grazie al quale i giovani, chiamati a prestare servizio militare, potevano esprimere la volontà di non partire per la leva per motivi legati alla religione e alla moralità. Con l’abolizione della leva obbligatoria, nel 2001, viene istituito il Servizio Civile Nazionale, che verrà poi sostituito dall’attuale Servizio Civile Universale.

A tal proposito, è stato istituito il nuovo bando per la selezione dei volontari che saranno impegnati nei vari enti operanti in settori specifici.

La domanda di partecipazione potrà essere inviata, entro l’8 febbraio 2021, attraverso la piattaforma DOL (Domanda OnLine) tramite lo SPID, ovvero, l’identità digitale. La piattaforma è raggiungibile mediante PC, tablet e smartphone all’indirizzo https://domandaonline.serviziocivile.it.

Per ulteriori informazioni, vi invitiamo a consultare il sito del Servizio Civile www.serviziocivile.gov.it, dove troverete tutte le indicazioni utili.

DIPARTIMENTO PER LE POLITICHE GIOVANILI E IL SERVIZIO CIVILE UNIVERSALE Bando 2020-2021

E’ stato istituito il nuovo bando universale in Italia e all’Estero dal Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale per la selezione dei volontari che saranno impegnati nei vari enti operanti in settori specifici.

La domanda di partecipazione potrà essere inviata, entro l’8 febbraio 2021, attraverso la piattaforma DOL (Domanda OnLine) tramite lo SPID, ovvero, l’identità digitale. La piattaforma è raggiungibile mediante PC, tablet e smartphone all’indirizzo https://domandaonline.serviziocivile.it.

Per ulteriori informazioni, vi invitiamo a consultare il sito del Servizio Civile www.serviziocivile.gov.it, dove troverete tutte le indicazioni utili.

Inoltre, c’è la possibilità di iscriversi al gruppo di Servizio Civile Universale su Facebook dove potrete trovare anche una guida sul come registrarsi o semplicemente parlare con altre persone che stanno vivendo la medesima esperienza

PRESENT(e) AZIONE!

Il 6 ottobre, al Comune di Gaeta, fa la sua prima comparsa ufficiale il gruppo di Servizio Civile, composto da 10 ragazzi di età ed esperienze diverse, accomunati solo dal richiamo a una cittadinanza attiva volta al prossimo. Dopo mesi di formazione nell’ ambito del progetto A. S. I. A. (assistenza, solidarietà, integrazione, autonomia) il nuovo passo è la parte pratica del percorso. Mix di fragilità ed emotività A. S. I. A. permette di far vibrare, tramite l interazione con l’altro, le corde dell’animo umano prendendo visione di una parte d esistenza, al nostro mondo, poco considerata: la disabilità. Un argomento scomodo, sicuramente, e da molti evitato perchè “Triste, noioso, imbarazzante ”. Basterebbe soltanto modificare la prospettiva: questi ragazzi, il 6 ottobre, ci hanno mostrato la loro, tramite un video di presentazione.

*potete trovare le frasi dei ragazzi scritte a fine articolo

“Si avverte sempre una grande emozione- spiega l’assessore alle politiche del Welfare Lucia Maltempo -nell’assistere alla conclusione di un percorso ed all’inizio di un altro ancora più impegnativo Ma che sono certa Regalerà grandi soddisfazioni ai nostri ragazzi i quali potranno cimentarsi con realtà concrete mettendo in campo quanto di teorico hanno appreso ,nel contempo, l’ esperienza diretta sul campo potranno ancora imparare. Un bellissimo gruppo composto da ragazzi motivati che non vedono l’ora di mettersi alla prova e che daranno il massimo in termini di impegno ed entusiasmo. Loro avranno inoltre il compito importantissimo di diffondere e sensibilizzare i più giovani ad una cittadinanza attiva e responsabile.”

“Auguro ai ragazzi di proseguire con entusiasmo- argomenta il Sindaco Cosmo Mitrano un percorso che offrirà loro l’opportunità di vivere un’esperienza nel sociale diffondendo i principi e valori che custodiscono e che hanno saputo condividere durante il percorso formativo-incalza-un bellissimo video che harro realizzato a conclusione del percorso formativo che descrive bene la motivazione della scelta e lo spirito con il quale i ragazzi hanno vissuto questa prima fase”

La seconda parte della formazione riguarda l’impiego di volontari in campi come :L’ assistenza scolastica nell I. C. “G. Carducci” di Gaeta;

  • L’ assistenza scolastica nell I. C. “G. Carducci” di Gaeta;
  • Nell’ assistenza extramuraria su casi individuati dal Servizio Sociale e su progetti specifici legati all’autonomia per giovani fragili in collaborazione con la “Fondazione Fronzuto ONLUS”;
  • Nell’assistenza Presso il centro diurno per disabili gravi;

Inoltre son presenti altre iniziative come:

  • Il “Caleidoscopio”, un giornalino fatto quasi interamente dai ragazzi della fondazione, con l affiancamento di altre figure, fra cui i volontari, come mezzo di formazione sociale e integrazione;
  • La promozione del Servizio Civile tramite gli incontri e le interazioni con altri volontari di SCU(Servizio Civile Universale) e con associazioni e con mezzi quale la pag. Facebook del Servizio Civile-Comune di Gaeta e il sito serviziocivilecomunedigaeta.it

I ragazzi coordinati dal Dipartimento Cultura e Benessere Sociale di Gaeta, son stati formati da figure professionali ed esperte del settore, quali:

Clemente Borrelli, Silvia Capasso, Elisabetta Corona, Incaldana Maria Cattolico, Claudio di Schino, Miriam Jarrett, Pasquale Ranucci, Erika Simeone, Remo Varani, Annunziata Vendittis.

Annamaria Califri, Sabrina Cassaro, Yaroslava Gloria Kaschuck- Per il modulo sul primo soccorso tenuto dalla Croce Rossa Italiana-comitato sud pontino.

Aldo Baia-Per il modulo sulla Protezione Civile tenuto da “La Fenice” di Gaeta.

Maria Serena Taglialatela, Laura Ferraiuolo, Rossella Porceddu, Giovanna Mancini-le OLP di riferimento

Enti In collaborazione col progetto giunto alla sua ottava edizione:

Cooperativa “Astrolabio” , Croce Rossa Italiana ” Comitato Sud Pontino o.d.v. ” ,”Oescmi”, sportello Informagiovani, Istituto comprensivo “G. Carducci”, Consorzio “Nestore”, Consorzio “Parsifal”, Associazione “Anteas”, Nomina s.r.l., Associazione CE.PA. .F( centro per la famiglia), Fondazione “Don Cosimino Fronzuto ONLUS”, Cooperativa La Valle.

Di seguito le frasi dei ragazzi che mettono a nudo lo spirito e i valori del progetto :

Iniziando dall’espressione citata dallo stesso Sindaco Cosmo Mitrano, che si presta bene, come slogan del Servizio Civile:

“Faccio il servizio Civile per imparare a sostenere l’altro, perché l’altro, sono io.

De Giuli Elettra

Faccio il servizio Civile per aiutare il prossimo e a crescere il benessere sociale”

Masella Giovanni

Faccio il servizio Civile per fare un esperienza di cittadinanza attiva e per conoscere una nuova realtà

Odino Martina

Faccio il servizio Civile per una crescita personale”

Telmi Daniele

Faccio il servizio Civile perché : noi tutti siamo storie, e ognuno di noi merita un aiuto per il proprio happy ending”

Tribuzio Laura

Faccio il servizio Civile perché vorrei confrontarmi con il prossimo”

La Brocca Nicola

Faccio il servizio Civile perché voglio vivere un esperienza che mi permetta di dedicare parte del mio tempo all’altro”

Fustolo Valentina

Faccio il servizio Civile per aiutare il prossimo e comprendere ciò che ci circonda”

Nazari Marco

Faccio il servizio Civile per una nuova esperienza”

Sardano Martina

Per me il servizio Civile è ascoltare e comprendere l’altro”

Ciano Francesca

DIECI PASSI AVANTI

“Questa è la storia di quattro persone, chiamate Ognuno, Qualcuno, Ciascuno e Nessuno. C’era un lavoro importante da fare e Ognuno era sicuro che Qualcuno lo avrebbe fatto. Ciascuno avrebbe potuto farlo, ma Nessuno lo fece. Finì che Ognuno incolpò Qualcuno perché Nessuno fece ciò che Ciascuno avrebbe potuto fare”.


Il team di volontari che, quest’anno, svilupperà il progetto “A.S.I.A PUNTO RETE” – definizione che, volutamente differisce dalle precedenti perché segna la “fine” di un ciclo – è composto da dieci persone: Francesca Ciano, Elettra De Giuli, Valentina Fustolo, Nicola La Brocca, Giovanni Masella, Marco Nazari, Martina Odino, Martina Sardano, Daniele Telmi e Laura Tribuzio.
Il progetto, proposto dal Comune di Gaeta, è intitolato A.S.I.A – acronimo di assistenza, solidarietà, integrazione, autonomia – e si propone di dare continuità alle attività del primo progetto, così denominato, approvato nel 2006.
Nello specifico, in qualità di volontari, presteremo il nostro servizio – individualmente, ma con il supporto di personale qualificato – nell’ambito scolastico, affiancando alunni con disabilità; nell’ambito domiciliare ed extramurario, assistendo persone anziane e presso il Centro Diurno per adulti con disabilità gravi.
In aggiunta, prenderemo parte ad attività trasversali, anch’esse predisposte dal Comune, per promuovere l’impegno di Servizio Civile sul territorio, nonché per fortificare ulteriormente la nostra identità di gruppo.
Un gruppo, appunto, di dieci persone che, pur non potendo scegliersi l’una con l’altra, hanno scelto un fine comune, ognuno con motivazioni ed aspettative personali.
Così abbiamo raccolto, su un foglio, le nostre ragioni e, fermo restando la diversità che caratterizza ciascuno, sembra emergere un fil rouge, un filo rosso che ci lega gli uni agli altri.
Per esempio, Laura – che ha frequentato l’Accademia delle Belle Arti – scrive di “voler condividere la sua esperienza personale nell’ambito della disabilità e di voler mettere a disposizione la sua conoscenza per uno scambio di nuove sensazioni e vite”.
Sulla stessa lunghezza d’onda è Marco – laureato in Scienze Motorie – che, complice un’esperienza pregressa come volontario, in un campo-scuola, vorrebbe “maturare nuove conoscenze e competenze utili per il suo futuro lavorativo”.
A Valentina piacerebbe, in virtù della sua laurea in Turismo e Gestione delle risorse ambientali, “approfondire [con la partecipazione ad A.S.I.A] le proprie conoscenze nell’ambito dell’accessibilità territoriale, con l’obiettivo di spronare Gaeta ad essere una città libera da barriere”.
Elettra, laureata in Lettere ed interprete LIS (lingua dei segni italiana), desidera “entrare in contatto con la sfera della disabilità a tutto tondo, avendo già approcciato alla sordità, con l’obiettivo di poter mettere a frutto le proprie conoscenze e produrre una scalfittura nella barriera che, ancora oggi, avvolge le disabilità sensoriali”.
Dello stesso avviso è Francesca che, con la sua formazione in Psicologia e il suo lavoro in Casa Famiglia, come Psicologa, scrive di “volersi mettere alla prova e di voler acquisire nuove competenze spendibili in campo professionale”.
Giovanni, laureato in Storia dell’Arte, gioca la partita del Servizio Civile nel ruolo di outsider, descrivendolo come “un’opportunità per mettersi in gioco: immergersi nel sociale e capire come funzionano certi ambiti e situazioni”.
Nicola invece, diplomato al Nautico, ha già avuto, grazie all’alternanza scuola lavoro, la possibilità di interfacciarsi con la disabilità. La speranza che ripone nel Servizio Civile, infatti, è quella di “vivere un’esperienza unica nel suo genere per aiutare persone in difficoltà”.
Unanime, infine, il punto di vista di Daniele, diplomato all’Alberghiero, Martina O. neo-diplomata in Ragioneria e Martina S., diplomata in IPC, segretaria d’azienda, che hanno deciso di tuffarsi in questa esperienza per conoscere frangenti nuovi, diversi.
Quindi, crediamo che il filo rosso che sembra legare la nostra scelta di intraprendere il Servizio Civile, possa essere riassunta con una massima di R.Tagore che recita:

“Sognai, e vidi che la vita è gioia; mi destai, e vidi che la vita è servizio. Servii, e vidi che nel servire c’è gioia”.